Thursday, 28 October 2010

[BOOKS] – Ingegneria del codice, Seconda Edizione

Tutti quelli che mi conoscono sanno quanto mi piace leggere e imparare cose nuove. In particolare adoro leggere libri tecnici per aumentare le mie competenze e imparare dall’esperienza di tanti altri che mi hanno preceduto. Per questo motivo ho deciso che ogni volta che terminero’ la lettura di un libro scrivero’ un post in cui racchiudero’ l’essenza del libro e le mie considerazioni. Lo scopo e’ riassumere il contenuto, evidenziando i punti principali e piu’ importanti. Spero che possa anche accendersi un dibattito e un confronto costruttivo sui contenuti con le persone che hanno letto il libro o quelle che desiderano acquistarlo.
Ho deciso di inaugurare questa sezione del mio blog con un testo classico che ho recentemente finito di leggere:
Ingegneria del Codice, Seconda Edizione” di Steve McConnell


Questo libro mi e’ stato regalato da alcuni amici dell’universita’ di Pisa per la mia laurea triennale nel 2006. Il libro e’ in italiano. La traduzione non e’ particolarmente brillante, quindi per coloro che avessero intenzione di acquistarlo consiglio il testo in lingua inglese:
“Code Complete, Second Edition”
Il libro e’ un mattone di 900 pagine che affronta a 360 gradi tutto cio’ che riguarda la costruzione del software. Esso presenta una serie di pratiche di programmazione che servono a mantenere sotto controllo, a manutenere e a modificare grossi e complessi progetti. Il libro e’ una raccolta di innumerevoli fonti integrate con anni di esperienza professionale. Dal mio punto di vista, il suo valore e’ altissimo e molto probabilmente dovro’ leggerlo una seconda volta, magari in inglese.
Uno degli aspetti interessanti del libro e’ il numero di ricerche statistice che vengono riportate per supportare le tesi sostenute.
Ecco alcune frasi significative estratte dal testo:
  • Il prodotto della costruzione, il codice sorgente, e’ spesso la sola descrizione accurata del software. Di conseguenza, e’ imperativo che il codice sorgente sia della piu’ alta qualita’ possibile.
  • I rischi di progetto piu’ comuni nello sviluppo del software sono i prerequisiti scarsi e una scarsa pianificazione di progetto
  • Parte del lavoro di dipendente tecnico consiste nell’educare il personale non tecnico che vi circonda sul processo di sviluppo
  • In generale, il principio e’ trovare un errore nel momento il piu’ vicino possibile a quando e’ stato commesso
  • Il primo prerequisito che si deve soddisfare prima di iniziare la costruzione e’ una formulazione chiara del problema che si vuole risolvere: la mission del prodotto
  • I prerequisiti stabili rappresentano il sacro Graal dello sviluppo del software
  • I programmatori che non dimenticano di considerare l’impatto business delle loro decisioni valgono tanto ora quanto pesano
  • Una delle maggiori sfide che si presenta a un architetto software e’ rendere l’architettura abbastanza flessibile da favorire le probabili modifiche
  • Prima che la costruzione inizi, specificate le convenzioni di programmazione che utilizzerete.
  • I tool di programmazione utilizzati non devono determinare come si interpreta la programmazione
  • Il design e’ l’attivita’ che collega i prerequisiti alla codifica e al debugging.
  • L’imperativo tecnico principale del software e’ gestire la complessita’
  • Abituatevi a chiedervi “Cosa devo nascondere?”. Resterete sorpresi dal come molti difficili problemi di design si dissolveranno davanti ai vostri occhi
  • Talvolta non si puo’ realmente sapere se un design funzionera’ finche’ non si comprendono meglio alcuni dettagli di implementazione.
  • Il design e’ euristico. Una adesione dogmatica a qualsiasi singola metodologia danneggia la creativita’ e danneggia i programmi
  • I programmatori nel corso dell’esistenza di un sistema spendono molto piu’ tempo a leggere il codice che a scriverlo
  • Le revisioni rappresentano un meccanismo importante per fornire ai programmatori un feedback sul loro codice
  • La scrittura dei test case prima del codice richiede la stessa quantita’ di tempo e impegno della scrittura dei test case dopo il codice, ma accorcia i cicli difetto-rilevazione-debug-correzione
  • Neanche l’esperienza aiuta molto con l’ottimizzazione. L’esperienza di una persona puo’ essere stata acquisita su una macchina, un linguaggio o un compilatore ormai datato: se cambia uno di questi aspetti, tutte le certezze sono errate. Non si puo’ mai essere certi sull’effetto di una ottimizzazione finche’ non si misura l’effetto.
  • Piu’ cervelli bisogna coordinare, piu’ documentazione formale e’ necessaria per coordinarli
  • Utilizzare il sistema di benefit della propria azienda per incentivare le buone pratiche di codifica
  • Gestire un progetto software e’ una delle imprese piu’ eccezionali del ventunesimo secolo, e stimare le dimensioni di un progetto e l’impegno richiesto per terminarlo e’ uno degli aspetti piu’ impegnativi della gestione di un progetto software
  • I buoni programmatori tendono a raggrupparsi
  • I manager dei progetti di programmazione non sono sempre consapevoli che certi aspetti della programmazione sono questioni di religione
  • Nello sviluppo del software, i manager non tecnici sono comuni, come lo sono i manager che hanno esperienza tecnica ma che e’ obsoleta di 10 anni. I manager tecnicamente competenti, e tecnicamente aggiornati sono rari. Se si lavora con uno di essi, fate di tutto per mantenere il vostro lavoro. E’ un piacere insolito.
  • La soddisfazione visuale e intellettuale del codice ben formattato e’ un piacere che pochi non programmatori possono apprezzare
  • Il Teorema Fondamentale della Formattazione dice che una buona disposizione visuale mostra la struttura logica di un programma. Se una tecnica mostra meglio la struttura e un’altra conferisce un aspetto migliore, utilizzare quella che mostra meglio la struttura
  • Molti aspetti del layout sono aspetti religiosi. Cercate di separare le preferenze di obiettivo da quelle soggettive.
  • I commenti inadeguati sono peggio di nessun commento
  • Commentare il codice complicato e’ esattamente l’approccio errato da seguire. Non documentare il codice pessimo: riscriverlo.

Una cosa interessante che ho scoperto da questo libro e’ che il mio stile di codifica pur essendo esteticamente valido viola quello che l’autore chiama il Teorema Fondamentale della Formattazione. In pratica io preferisco mettere la prima parentesi di un blocco nella riga successiva. Lo trovo estremamente leggibile anche se talvolta porta ad un aumento del numero di linee di codice.

Come dice Steve: I buoni programmatori devono essere di larghe vedute sulle proprie pratiche di layout e accettare le pratiche che si sono dimostrate migliori di quelle a cui sono abituati, anche se adattarsi a un nuovo metodo comporta un disagio iniziale.

I motivi per cui questo approccio e’ sconsigliato sono:
  • Begin e End (le parentesi) non fanno parte del costrutto di controllo, ma non fanno neanche parte della istruzione seguente
Onestamente tuttavia non lo trovo un motivo sufficiente per farmi cambiare il mio stile di formattazione dei blocchi. Sarei curioso di sapere il vostro. Qual e’ ?
Altre frasi:
  • Se siente un ingegnere del software, il materiale di base di costruzione e’ intelletto umano e il vostro strumento primario siete voi. Piuttosto che progettare una struttura fino all’ultimo dettaglio e poi passare i disegni a qualcun altro per la costruzione, sapete che dopo aver progettato un blocco di software fino all’ultimo dettaglio, e’ fatta. L’intero lavoro della programmazione e’ realizzare castelli in aria: e’ una delle attivita’ piu’ puramente mentali che si possa fare.
  • Se volete essere validi, e’ vostra la responsabilita’ di rendervi tali. E’ una questione di carattere personale.
  • Nello sviluppo di un ottimo programmatore la curiosita’ sugli argomenti tecnici deve essere una priorita’.
  • Un modo particolarmente valido per apprendere la programmazione e’ studiare il lavoro di ottimi programmatori.
  • Alcuni programmatori creativi vedono la disciplina degli standard e le convenzioni come qualcosa di asfissiante per la creativita’. E’ vero il contrario.
  • Dijkstra ha costantemente sottolineato il messaggio che il compito essenziale della programmazione e’ padroneggiare l’enorme complessita’ della scienza dei computer.
  • Per sperimentare efficacemente, si deve essere disposti a modificare le proprie opinioni in base ai risultati dell’esperimento
Il libro e’ una vera miniera di consigli e linee guida. Tuttavia e’ solamente un punto di partenza in quanto vengono elencate una raccolta sterminata di ulteriori libri/articoli/fonti su cui approfondire ed espandere gli argomenti trattati. Un intero capito e’ dedicato a questo scopo.


Wednesday, 25 August 2010

The first program I wrote !

I entered in the fantastic world of programming when I was 9 years old.

My father give me a Casio graphical/programmable calculator as a present. It was exactly a FX-7400 G.

Quick Specifications:
  • Maximum of 26 variables (alphabet letters)
  • 13-character x 6-line display
  • 7 Kbytes of memory


If you ask me what is the first program that I have created the right answer is that I simply copied the first example in the manual.

This is the first program I wrote, and I’m writing this post just to share my enthusiasm in reading this again:



This is the beginning of my career in the computer science field :)

Sunday, 6 June 2010

BOOKS - The Art of Happiness

Few minutes ago, I finished to read the Dalai Lama book: “The Art of Happiness”.



I truly think this is a valuable book to understand the real value of the human life. This is a book that force you to reflect deeply about yourself and your relations with all human beings.

The book is divided in 5 sections.





I report some sentences that, for me, are the most significant:
  • THE PURPOSE OF LIFE
    • The very purpose of life is to seek happiness.
    • Happy people are generally found to be more sociable, flexible, and creative and are able to tolerate life’s daily frustrations more easily than unhappy people. And, most important, they are found to be more loving and forgiving than unhappy people.
    • Happiness is determined more by one’s state of mind than by external events.
    • Happiness can be achieved through training the mind.
    • Our feelings of contentment are strongly influenced by our tendency to compare. We can increase our feeling of life satisfaction by comparing ourselves to those who are less fortunate than us and by reflecting on all things we have.
    • The greater the level of calmness of our mind, the greater our peace of mind, the greater our ability to enjoy and joyful life
    • The demarcation between a positive and a negative desire or action is not whether it gives you a immediate feeling of satisfaction but whether it ultimately results in positive or negative consequences.
    • Is not to have what we want but rather to want and appreciate what we have.
    • Sometimes people confuse happiness with pleasure. True happiness relates more to the mind and heart. Happiness that depends mainly on physical pleasure is unstable.
    • Framing any decision we face by asking ourselves: “Will it bring me happiness?
    • The first step in seeking happiness is learning. We first have to learn how negative emotions and behaviours are harmful to us and how positive emotions are helpful.
    • The proper utilization of our intelligence and knowledge is to effect changes from within to develop a good heart.
    • It is still my firm conviction that human nature is essentially compassionate, gentle. That is the predominant feature of human nature.
    • When we combine a warm heart with knowledge and education, we can learn to respect other’s views and other’s rights.
    • Scientists are discovering that those who lack close social ties seem to suffer from poor health, higher levels of unhappiness, and a greater vulnerability to stress

  • HUMAN WARMTH AND COMPASSION
    • Once you accept the fact that compassion is not something childish or sentimental, once you realize that compassion is something really worthwhile, realize it’s deeper value, then you immediate develop an attraction towards it, a willingness to cultivate it.
    • There is a widespread notion in our culture that deep intimacy is best achieved within the context of a passionate romantic relationship. This can be a profoundly limiting viewpoint, cutting us off from other potential sources of intimacy, and the cause of much misery and unhappiness when that Special Someone isn’t there.
    • Intimacy is based on a willingness to open ourselves to many others, to family, friends, and even strangers, forming a genuine and deep bonds based on our common humanity.
    • Empathy is an important factor. The ability to appreciate another’s suffering.
    • If you are having some difficulties, it’s extremely helpful to be able to try to put yourself in the other person’s place and see how you would react to the situation.
    • We are all born in the same way, and we all die. All of us want happiness and do not want to suffer. Relating to others on that level makes it much easier to exchange and communicate with one another.
    • Married people are happier and more satisfied with life than single or widowed people, or especially compared to divorced or separated people.
    • Compassion can be roughly defined in terms of a state of mind that is nonviolent, non harming, and nonaggressive. It is a mental attitude based on the wish for others to be free of their suffering and is associated with a sense of commitment, responsibility, and respect towards the other.
    • Positive states of mind can improve our physical health.

  • TRANSFORMING SUFFERING
    • As long as we view suffering as an unnatural state, an abnormal condition that we fear, avoid, and reject, we will never uproot the causes of suffering and begin to live a happier life.
    • We tend to take small things too seriously, and blow them up out of proportion, while at the same time we often remain indifferent to the really important things.
    • As a product of an imperfect world, all of us are imperfect. Every one of us has one some wrong.
    • The acceptance of change can be an important factor in reducing a large measure of our self-created suffering.
    • One must understand that every phenomena, every event, has different aspects. Everything is of a relative nature.
    • You might reflect on the fact that when you are really angry at someone you tend to perceive them as having 100 percent negative qualities. The tendency to see someone as completely negative is due to your own perception based on your own mental projection, rather than the true nature of that individual.
    • The enemy is the necessary condition for practicing patience.
    • A balanced and skilful approach to life, taking care to avoid extremes, becomes a very important factor in conducting one’s everyday existence.
    • The vulnerability we experience in the midst of our suffering can open us and deepen our connection with others
    • We convert pain into suffering in the mind. It is our suffering that is the most basic element that we share with others, the factor that unifies us with all living creatures.

  • OVERCOMING OBSTACLES
    • Learning and education are important because they help one develop conviction of the need to change and help increase one’s commitment. This conviction to change than develops into determination. Next, one transforms determination into action – the strong determination to change enables one to make a sustained effort to implement the actual changes. The final factor of effort is critical.
    • You have to be always aware of the destructive effects of the negative behaviour.
    • Genuine change does not happen overnight.
    • Numerous surveys have conclusively found that higher levels of education have a positive correlation with better health and a longer life, and even protect an individual from depression.
    • Through proper training we can gradually reduce our negative emotions and increase positive states of mind such as love, compassion, and forgiveness.
    • We need to actively cultivate the antidotes to hatred: patience and tolerance.
    • An end result, or a product of patience and tolerance, is forgiveness. When you are truly patient and tolerant, then forgiveness comes naturally.
    • Working on improving our physical health through proper diet and exercise can be useful to reduce anxiety and stress.
    • If the situation or problem is such that it can be remedied, then there is no need to worry about it. Alternatively, if there is no way out, no solution, no possibility of resolution, then there is also no point in being worried about it, because you can’t do anything about it anyway.
    • Sincere motivation acts as an antidote to reduce fear and anxiety.
    • A healthy sense of self-confidence is a critical factor in achieving our goals.
    • The more honest you are, the more self-confident you will be.
    • Love is a genuine wish for someone’s happiness.

  • CLOSING REFLECTIONS ON LIVING A SPIRITUAL LIFE
    • In helping us understand the true meaning of spirituality is important to distinguish between spirituality and religion.
    • True spirituality is a mental attitude that you can practice at any time.
    • Independent researchers have found that religious people report feeling happy and satisfied with life more often than non-religious people.
    • It is important to respect the rights of others. We must to learn to respect all there major religion traditions.

I strongly recommend to read this book.

Tuesday, 25 May 2010

Satisfactions in Autonomy Software (3 months after)

After a first period of working on an enterprice application using Java and Javascript and a recent discussion with my manager I have been moved on a interesting project using the .NET technology.

In the last 10 days I worked intensively with the XNA 3.1 technology to allow the possibility to show and navigate results of the search engine in a tridimentional way using screen with 3D Vision technology. The goal was to esperiment with new way of interaction and improve the user experience. This project is a research and development project. It is a job that I am doing with other two collegues and I am having a lot of fun. I love XNA and C# !

Today has been a very important day because the prince Andrew, Duke of York, son of the queen Elizabeth II officially visited Autonomy in Cambridge. There were a lot of news writers. I have done my part presenting him our demo project and we received very positive feedback.

The big satisfaction, however, for me has been when the CEO (that was here for this important event) went to my desk. He said extremely entusiastic words about this demo project that we developed in a so quick way. I was very happy.

Let's see the future...

Sunday, 23 May 2010

Four intense life months and mission accomplished

Ciao a tutti,
a meta’ Ottobre 2009 mi sono laureato con il massimo dei voti all’Universita’ di Pisa e a meta’ Febbraio, dopo 4 mesi, ho iniziato una nuova vita e il mio primo lavoro a Cambridge. Ma andiamo con ordine…con questo post vorrei condividere con voi tutte le cose che sono avvenute in questo periodo e che mi hanno permesso di crescere tantissimo sotto ogni punto di vista.

Nel mese di Novembre e Dicembre per 6 Settimane ho frequentato un corso di inglese intensivo presso Regent School a Londra. E’ stata una esperienza bellissima che mi ha permesso di conoscere persone da ogni parte del mondo oltre a migliorare abbastanza il mio inglese e a portarlo ad un livello sufficiente per iniziare una vita all’estero. Ho provato a fare l’esame di Cambridge FCE ma purtroppo non sono riuscito a passarlo, lo riprovero’ in futuro. Per chi non lo sapesse a scuola sono sempre stato il primo della classe, ma l’inglese e’ sempre stato un grosso problema per me. Un motivo in piu’ per cui volevo assolutamente riuscire a vincere questa sfida con me stesso. Anche vivere in famiglia e’ stata una esperienza senz’altro positiva grazie alle belle chiaccherate, durante la cena, dopo pesanti giornate di 6/7 ore di studio dell’inglese.

Quando si raccontano le cose, dopo averle vissute, purtroppo si trascurano i dettagli, quelle piccole prime volte che pero’ fanno provare intense emozioni… come ad esempio arrivare in aereoporto la prima volta, parlare con la taxista durante il viaggio e gasarsi perche’ si riesce a conversare, fare il biglietto della metropolitana, parlare con uno sconosciuto alla fermata dell’autobus, gestire le faccende burocratiche per la scuola e l’alloggio in famiglia, acquistare la SIM inglese, fare il 999 e parlare al telefono con la polizia (si ho fatto anche questo), bersi un double beilis con il professore di inglese che e’ diventato un amico con cui chiaccherare, mangiare al ristorante e uscire con gli amici studenti, semplicemente girare per Londra e ammirare il tamigi la sera, andare al cinema,… in un paese straniero e’ come se dovessi rivivere da zero, e’ come rinascere… ogni cosa che fai e’ la prima volta e ho provato spesso la sensazione del bambino spaesato che cresce :) in effetti devo molto ai miei genitori che mi hanno sostenuto (soprattutto economicamente) nella mia avventura, da tanto desideravo diventare indipendente ed essere in grado di gestire autonomamente la mia vita… ora finalmente posso dire di esserlo (anche se devo ancora ricevere il mio primo stipendio, ma questo e’ un dettaglio). Debbo dire che provo una piacevole sensazione di liberta’ e di soddisfazione che in questo momento mi rende davvero felice.

Dopo il corso di inglese, ho passato delle piacevolissime vacanze natalizie in Italia con i miei genitori, la mia ragazza Michela (italiana) e i miei amici. Prima di rientrare in Italia pero’ mi sono dovuto mettere alla ricerca di un appartamento temporaneo dove vivere durante la ricerca del lavoro. Dopo qualche giro a Londra a visitare qualche appartamento alla fine l’ho trovato in Leytonstone e ho iniziato a vivere li a partire dall’8 Gennaio 2010. Un appartamento in condivisione con 5 persone. Sono sempre stato un bamboccione (coccolato e servito da mamma) quindi devo rimboccarmi le maniche anche con le faccende domestiche: cucinare, lavare, stirare (odio profondamente farlo), pulire ecc ecc.

Una volta che mi sono sistemato nel nuovo appartamento, a parte qualche altra lezioncina di inglese, ho iniziato a cercare attivamente lavoro. Ho fatto una ricerca molto attenta, ho letto libri su come scrivere il CV, prepararsi ai colloqui e ho fatto qualche ripasso tecnico. Devo dire che di offerte ce ne erano parecchie, i recruiter non hanno esitato a contattarmi e a farmi proposte. Ho sostenuto colloqui con due aziende, sono rimasto sorpreso da quanto erano tecnici e alla fine Autonomy Software Ltd mi ha fatto un’ottima proposta di lavoro essendo un neolaureato che ho deciso di accettare. Tuttavia questa multinazionale, qui in Gran Bretagna ha sede a Cambridge quindi mi sono dovuto trasferire. Anche in questo ambito sono state tante le piccole cose che mi hanno fatto crescere: parlare con i recruiter, i colloqui, il vestirsi in giacca e cravatta, le ore a cercare/filtrare le offerte, a personalizzare e scrivere le cover letter, nel frattempo sono anche riuscito ad aprire un conto in banca con HSBC e ad avere la mia carta di debito inglese, ad avviare le operazioni per ottenere il mio National Insurance Number.

Ricordo che Luca Minudel mi disse che l’idea di fare esperienza di lavoro all’estero e’ furba e che saro’ coinvolto in tante cose interessanti e nuove. Mi aveva detto anche che se sarei riuscito nella mia impresa di non scordarmi di condividere su UgiDotNet la mia esperienza, raccontare com'è, aiutare questa Italia a essere meno chiusa. Sono ben contento di farlo perche’ sono molto grato a questa community, ai rapporti umani che mi ha permesso di creare con persone che hanno la mia stessa grande passione. E sono sicuro che se sono riuscito ad arrivare dove sono e’ anche merito di tutti voi, di tutta questa passione che respiro ogni volta che leggo i vostri post. Pero’ a volte provo anche invidia, ma e’ quella positiva, quella di ammirazione, quella che ti spinge a crescere. Grazie a tutti ! Un grazie particolare anche ad Alessio Marziali che avendo gia’ vissuto certe esperienze si e’ offerto di fornirmi utili consigli e ovviamente grazie ai miei amici (Matteo, Marco e Mario) della community DotNetToscana che non hanno mai smesso di incitarmi e caricarmi in questa impresa.
Il mio primo giorno di lavoro e’ stato il 15 Febbraio. Nei giorni immediatamente precedenti la mia ragazza e’ venuta 5 giorni a Londra a trovarmi e per la prima volta dopo tre mesi sono riuscito a trovare il tempo di visitarla un po. Siamo andati al museo delle cere, tower hill, buckingham palace, camden town, Big Ban, Harrods, giro in battello sul Tamigi e London Eye di notte il giorno di San Valentino. Che si puo’ volere di piu’ dalla vita :) Ringrazio ovviamente anche a lei che ha seguito nei minimi dettagli tutta questa mia avventura e mi ha sempre supportato, nonostante la sua evidente sofferenza di non essere fisicamente vicina a me.

La mia prima settimana di lavoro e’ stata davvero intensa. Ho alloggiato in una casa offerta dall’azienda e nel poco tempo libero oltre il lavoro mi sono dovuto barcamentare di nuovo nella ricerca di una casa/appartamento a Cambridge. Sabato scorso, 20 Febbraio, ho finalmente trovato una bella sistemazione in una casa con tre persone, stanza molto spaziosa con bagno interno, Internet, sala con divani e televisore, cucina, insomma tutto il necessario. Anzi ancora meglio perche’ solamente 10 minuti a piedi dal Business Park dove lavoro, cosa che aumentera’ notevolmente la qualita’ della mia vita. Fermata dell’autobus quasi sotto casa che mi porta in centro in 15 minuti. Mi resta da comprare una bici e sono a posto! Quel giorno stesso sono tornato a Londra a prendere quasi tutta la mia roba (dovro’ fare un altro viaggio alla fine di questa settimana per completare il trasloco) e da ieri mi sono definitivamente spostato qui.

Ho ancora un po’ di cose da fare per completare il mio “trasloco di nazione”, tra cui ottenere il NIN, cambiare il medico di famiglia e iscrivermi all’associazione italiani residenti all’estero (AIRE).
Sicuramente mi sono dimenticato di racconare qualcosa, ma non ho dubbio nel dire che sono stati sicuramente i mesi piu’ intensi ed eccitanti della mia vita fino ad ora. Sono riusciuto a tagliare un traguardo difficile, a superare una sfida che volevo vincere. Sono contento di essere qui, sono sicuro che avro’ l’opportunita’ di crescere molto e sicuramente anche di riflettere molto. Non so cosa riservera’ il mio futuro, la mia ragazza spesso me lo chiede, ma purtroppo la vita non si puo’ prevedere. Non posso dire se tornero’ in Italia, non posso dire se mi sentiro’ solo, non posso dire se decidero’ di vivere qui per tanto tempo se non per sempre. Non posso dire niente, posso solo vivere. Quello che voglio ora e’ solamente una cosa: crescere professionalmente e imparare al massimo la lingua inglese. Ovviamente spero anche di divertirmi e farmi qualche nuovo amico.

E adesso?
Niente, direi di cominciare a vivere la mia nuova vita…

Saturday, 1 May 2010

Work Smarter With Speed Reading

Ieri sera ho terminato la lettura del libro “Work Smarter With Speed Reading

Devo dire che mi ha fatto riflettere parecchio e mi ha suggerito utili consigli pratici.

La cosa piu’ importante per aumentare la propria velocita’ di lettura e’ imparare a leggere con gli occhi invece che con le orecchie. Se leggi con le orecchie (leggi dentro di te a voce alta, parola per parola) la massima velocita’ che potrai raggiungere e’ la velocita’ con cui parli. Purtroppo mi sono reso conto che io leggo sempre con le orecchie, abitudine radicata da anni e anni di lettura.
Prima bisogna riuscire a incrementare la velocita’ e solo successivamente cercare di eliminare il suono dentro la testa (chiamato sub-vocalization).

Il consiglio che ritengo piu’ utile e’ quello di utilizzare un indicatore (io uso una penna per esempio). La cosa fondamentale e’ scorrere l’indicatore a velocita’ costante, riga per riga, e incrementare lentamente la velocita’ superando di poco quella in cui ci si sente a proprio agio. Questo semplicissimo esercizio stimola la lettura con gli occhi. L’obiettivo finale e’ cercare di imparare a leggere piu’ di una parola per volta (addiritura piu’ di una riga anche se mi sembra incredibile).
Personalmente e’ circa una settimana che ormai leggo sempre utilizzando l’indicatore (anche per finire il libro stesso), e gia’ solamente in questo limitato range temporale sento di aver aumentato la mia velocita’. Sento che questo metodo mi potra’ dare grossi benefici. Prima di iniziare ho misurato la mia velocita’ di lettura (seguendo le istruzioni del testo), usando testi in inglese (quindi neanche la mia lingua madre), e il risultato e’ stato di 247 parole al minuto che e’ quasi il massimo che si puo’ ottenere dalla lettura a orecchie.

Riporto alcune frasi del libro (direttamente in inglese) che ritengo significative:
  • Speed reading is a skill. Developing that skill does not mean you have to read fast all the time. The ability to read quickly allows you to choose how fast or slow you read
  • We do know that some people can read a book the size of “War and Peace” in less than 20 minutes and retain and recall enough to answer questions at least as well as those who read ‘normally’!”
  • Speed reading is easy to learn, and you can learn it quickly”
  • No matter how fast you read, unless you rememeber what you read you will have wasted your time
    • “Use new information”
    • Have a purpose”
    • “Use the Five-Step Reading System” (presentato nel libro)
  • Reading quickly requires concentration
  • “Every type of reading should be approached differently”
  • Read the first paragraph of every chapter and the first and last (if the paragraph is long) sentence of every paragraph
  • Cross out, highlight, underline, circle and take notes as you read”
  • Take a few moments to stop and summarize what you have learnt from each chapter”
  • Having a clear purpose is the easiest way to cut out the dross and find information you really need
  • Prepare your mind and environment before you start to read”
  • “Practise ofted: use everything you read as a practice medium”
  • Speed reading a second language is full of challenges. The first is vocabulary".
  • Use a pacer as you read. It keeps your attention on the page and your eyes moving
  • Eliminate as many distractions as you can. The more you are interested in what you are doing, the easier it is to concentrate.”
  • Taking a break will improve your memory, concentration, mood and ability and enable you to continue for much longer than you could without one”
  • Consiously decide to focus on the reading you need to do. Make it a priority.”
  • Reinforce what you read by reading a number of books on the same subject
  • Take care of your eyes.”
  • Get plenty of quality sleep”
  • Avoid working through the night. Avoid caffeine.”
  • Try to deal with all your e-mail at one point in the day
  • Don’t feel under pressure to know everything
  • Never stop learning. There will always be something new.”
Leggere con gli occhi e’ ovviamente solo un aspetto del problema. Il libro tratta anche come affrontare diverse tipologie di testi a seconda degli scopi e i vincoli temporali che abbiamo, problematiche relative alla lettura di testi in lingua straniera e anche aspetti pratici su concentrazione, memoria, pause, lettura al computer e affaticamento degli occhi.

Consiglio a tutti la lettura.

La cosa piu’ difficile e’ avere la volonta’ di applicare alcune tecniche quotidianamente. Nel mio piccolo cerchero’ di farlo, perche’ lo ritengo veramente un investimento in termini di tempo che posso dedicare ad altre attivita’ o alla lettura stessa.

Ricordare sempre che:
Speed reading is not just about reading words faster then you did before. It’s about being able to read at a speed appropriate for the material you are reading.

Concludo con una bellissima citazione che e’ un po’ la mia filosofia di vita:
“Look constantly for a better way of doing what you do”

Thursday, 21 January 2010

Tra i primi eurepoi ad avere Amazon Kindle DX

Questa mattina e’ arrivato il mio Amazon Kindle DX !!!! E’ veramente uno spettacolo !!!!

Ecco i principali vantaggi che cambieranno in meglio il mio modo di leggere:
  • Primo fra tutti lo schermo E-INK che e’ veramente come leggere su carta ! I miei occhi ringrazieranno.
  • Possibilita’ di viaggiare ovunque e portarmi con me la mia raccolta sterminata di libri, compresi quelli tecnici che potro’ consultare durante il lavoro
  • Schermo 9 pollici per fruire i contenuti al meglio (lo adoro)
  • Supporto nativo ai PDF. Ogni articolo sufficientemente lungo da ora in poi lo trasformero’ in PDF e me lo leggero’ sul Kindle. E gli occhi ringraziano di nuovo.
  • Anche il giornale (purtroppo di Italiani c’e’ solo “La Stampa”) arrivera’ ogni mattina con i contenuti aggiornati sul Kindle :)
Altri aspetti molto utili sono:
  • Possibilita’ in maniera molto semplice di sottolineare pezzi di testo
  • Possibilita’ di mettere segnalibri e aggiungere note testuali in qualsiasi punto (non possibile ovviamente per i PDF)
  • Dizionario di inglese in tempo reale. Basta spostarsi sulla parola con il cursore e appare in basso la definizione. Lo trovo utilissimo !!!
  • Dimensione del font variabiale.
  • Possibilita’ di acquistare libri ovunque grazie al Wireless
  • Supporto MP3 per ascoltare musica durante la lettura
  • Dicono durata della batteria notevole… vi sapro’ ridire
E’ tutto il pomeriggio che sto usando questo dispositivo e la prima impressione e’ stata davvero grande. Avevo grandi aspettative e sono state tutte mantenute. Un gioiello abbastanza costoso, ma ne vale la pena soprattutto per uno come me che adora leggere piu’ di ogni altra cosa.
Oggi in metropolitana a Londra dovevate vedere come la gente mi guardava, sussurrava: “ma quello e’ il Kindle di Amazon, waoo” e sbirciava. Considerate che Amazon ha iniziato le spedizioni dall’america solamente due giorni fa, il 19 Gennaio, quindi un certo stupore e’ normalissimo !!! Avrei fatto esattamente come loro oggi.
Sono certo che questo aggeggio sara’ uno dei miei migliori investimenti !